Vallata del fiume Rabbi
Una passeggiata per la via del sangiovese presso la cantina di Alessandro Nicolucci
Ci troviamo per lavoro da queste parti essendo un Vignaroli volevo andare a visitare una cantina nella zona della Romagna.
Uno dei monumenti più suggestivi che incontriamo per strada è la chiesa di San Cassiano uno dei monumenti suggestivi della vallata.La cui storia racchiude anche le vicende che hanno caratterizzato il territorio di Predappio.
Le origini fra storia e leggenda
Le prime notizie certe che abbiamo della Pieve di San Cassiano sono contenute in documenti dell’anno 1001. Una leggenda, però, sostiene che il complesso religioso sia sorto nel V-VI secolo d.C., per volontà di Galla Placidia – figlia dell’imperatore Teodosio per alcuni anni guidò l’impero Romano di occidente, la cui capitale era a Ravenna. Un’altra tesi è avanzata nel 1895 dallo studioso forlivese Antonio Santarelli, il quale ipotizzò che la chiesa potesse essere stata costruita dai primi cattolici sulle tracce di un tempio pagano o di un centro abitato preesistente. Questa ipotesi si basava sul fatto che la strada che solca la valle del Rabbi era anticamente un valico per attraversare l’appennino e passare dalla Gallia all’Etruria. Si trattava quindi di una zona di passaggio abbastanza popolata già prima della diffusione del cattolicesimo.

Ma veniamo all’obiettivo del mio viaggio la visita alla cantina
Entrare dentro una cantina e accarezzare le botti di rovere che riposano sotto una grotta a ridosso del castello di Predappio alto è veramente sentirsi a casa.

Ho conosciuto personalmente Alessandro che mi racconta la sua storia e l’eredità ricevuta dal suo bisnonno per questo tipo di lavoro e l’importanza storica nella viticoltura della Romagna.
Sin dall’anno 1000 come riportano gli statuti comunali dell’epoca l’economia locale era fondata sulla produzione del Sangiovese.
Io mi sono comprato una bottiglia “vigna del generale” che degusterò la giornata di ferragosto.
