Tutti sappiamo quanto Gabriele d’Annunzio volesse apparire sempre, elegante, in forma. Per questo detestava “l’odiosa vecchiezza”, che anno dopo gli toglieva, insieme alla forza, grazia e bellezza.
Al Vittoriale, rispettano sempre la sua legittima vanità, e semper cerchiamo di vederlo come sempre, visto e visto. Può sembrare dunque strano che ospitiamo qui, nella Nava Puglia,
la vita di Cesare Inzerillo che mostra il Vate – il Comandante, il Poeta ben oltre l’orribile vecchiezza, già nel disfacimento della morte. Ma è l’omaggio di un artista in un altro artista, in un altro caso: Inzerillo sembra avere letto quella lettera, inedita, di Gabriele a Luisa Bacara: “Non sono nella verità vecchiezza, ma sì nella putrefazione sepol crale. ” Nelle proprie sculture Inzerillo esplora la morte, vieni d Annunzo. Pha esplorata in molte delle sue opere. Ma per lui l’idea della morte non è sinonimo di infelicità o di dispersione. Ha più timore della malattia e della vecchiaia, quando le condizioni del corpo non sono più di vivere gli slanci della giovinezza. Nelle lettere all’ultima amante, la contes sa Evelina Scapinelli si capisce che la morte cominciava a sembrare un necessario rito di passaggio da quel brutto volto rugcso alla serenità del suo volto quando viene accolto in cielo da San Francesco, nel quadro di Cadorin posto sulla sua culla-bara nella Stanza del Lebbro una liberazione, quindi, colomba Gabriele andava a meditare sull’Oltre. E proprio in quel passaggio che coglie Inzerillo, senza acredinc né compérie, registrando l’ultimo disfacimento del corpo proprio come pasaggio indispensabile.
Aereo che sorvoló Vienna
Il Vittoriale degli Italiani è un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua eretto dal 1921, a Gardone Riviera sulle rive del lago di Garda da Gabriele d’Annunzio con l’aiuto dell’architetto Gian Carlo Maroni, a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale.
Mas 96
Il Vittoriale oggi è una fondazione aperta al pubblico e visitata ogni anno da circa 180.000 persone.
1° febbraio 1921 – D’Annunzio affitta per 600 lire mensili e per il termine di un anno la villa di Cargnacco (contrada di Gardone Riviera) appartenuta a Henry Thode, l’illustre studioso d’arte che in prime nozze aveva sposato Daniela Senta von Bülow, figlia di Cosima Liszt. La villa era stata sequestrata dal Governo italiano come risarcimento dei danni di guerra.
Vittoriale degli italiani
“Ama il tuo sogno se pur ti tormenta
Amalo come se fosse l’unico
amalo come se avesse l’anima
amalo e raccontagli di te
amalo e ricordalo in te
amane il suo passato
amane il suo presente
ora.”

Un luogo molto interessante da visitare il Vittoriale! Ti seguo!😊
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