Un viaggiatore tra le pietre della storia
04 giugno direzione Catrocielo per un sopralluogo, io parto sempre.un ora prima per ogni evenienza e perché se ho tempo mi piace visitare posti che non conosco in questo caso : Castello dei Conti d’Aquino
Appena arrivato, ho alzato gli occhi verso la sagoma imponente del Castello dei Conti d’Aquino. Le torri, sporgenti sugli angoli, sembrano scrutare l’orizzonte irpino da secoli. Il sole colpisce la pietra calcarea, esaltandone le venature antiche.
L’ingresso è gratuito Varco il portone e mi trovo in un cortile che un tempo pullulava di uomini d’arme, servi e nobili. Le mura parlano una lingua di mattoni, ciottoli e malta. È facile immaginare il clangore delle spade o il passo pesante dei cavalieri di ritorno da battaglia.

Entro nella sezione museale, ordinata e suggestiva. Reperti che vanno dalla preistoria al periodo romano, fino a cartoline e oggetti del primo Novecento. C’è anche una mappa delle antiche vie romane: scopro che Grottaminarda era già un crocevia nel passato.Esco sul giardino pensile. Lo sguardo spazia sulla Valle dell’Ufita. Il vento accarezza le pietre e le piante aromatiche. Qui, un tempo, i conti passeggiavano tra sentieri tracciati e panchine di marmo. Un angolo di pace, a pochi passi dalla guerra e dal potere.Il castello non è solo pietra. È memoria. Camminare tra le sue stanze è stato come sfogliare un libro aperto su secoli di vita. Ogni graffio sul muro, ogni arco, ogni stemma inciso, racconta una storia che vale la pena ascoltare.
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