Diario di bordo

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“Catacombe di San Pancrazio”, diventando presto meta di numerosi pellegrinaggi e determinando la costruzione della Basilica sovrastante, voluta dal Papa Simmaco. Dato il coraggioso atteggiamento di fronte all’autorità imperiale, San Pancrazio fu in principio considerato protettore delle promesse, dei giuramenti e punitore degli spergiuri. Il Papa Pelagio I, accusato di aver voluto la morte del suo predecessore, si recò presso il sepolcro del martire per attestare la propria innocenza. La fama dell’avvenimento fece si che il Santo venne presto invocato da diversi sovrani come garante dei patti e delle alleanze.

Catacombe di San Pancrazio


Nell’alto Medioevo divenne uno dei Patroni di Roma, celebrato in particolar modo come il patrono dei neofiti che nella Domenica in Albis, la prima dopo Pasqua, si recavano (come ancora oggi) presso la tomba del Santo per deporre le vesti bianche, rinnovando le loro promesse battesimali. L’evoluzione del culto in Germania e nel nord Europa portò ad invocare San Pancrazio come protettore contro le gelate tardive; in Spagna e successivamente nelle Americhe, invece, come patrono di lavoro, di affari e di buona fortuna.

Nel Novecento, con il sorgere dei movimenti cattolici giovanili, San Pancrazio è stato scelto come protettore dei giovani. Nello stesso secolo i Missionari di S. Giuseppe di Mill Hill hanno esteso il culto del Santo al continente africano dedicandogli la missione di Toroma, un piccolo villaggio nel nord-est dell’Uganda.

La diffusione del culto di San Pancrazio, nel corso dei secoli, è legata alla storia delle sue

RELIQUIE

Durante il pontificato di Papa Onorio I, l’originaria basilica acquistò una nuova forma e il corpo del martire fu portato dalle catacombe nella cripta semianulare, esistente ancora oggi sotto l’altare maggiore.

Nel VI secolo il Papa Gregorio Magno inviò alcune reliquie in Francia e poi in Inghilterra, dove a San Pancrazio fu dedicato uno dei primi luoghi di culto cristiano.

Durante il Medioevo diverse famiglie nobili richiedevano le reliquie del Santo, che in questo modo giunsero in altri paesi europei, lasciando nella stessa Italia traccia del loro passaggio, testimoniato oggi da numerose chiese dedicate a San Pancrazio. In epoca barocca le reliquie rimaste nella Basilica di San Pancrazio trovarono una nuova collocazione nel sarcofago di porfido inserito nell’altare maggiore. Nel 1849, durante le

operazioni belliche tra le truppe francesi e i garibaldini, esse vennero profanate e irrimediabilmente disperse.

Del corpo del Santo, originariamente deposto nelle catacombe, rimase intatta soltanto la reliquia del capo, in quanto custodita fin dall’850, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Nel 1966 Paolo VI ne dispose la riconsegna alla Basilica di San Pancrazio. Dal 1973 la reliquia è collocata

sul luogo detto “del martirio”, in una nicchia nel muro della navata destra,

esposta alla venerazione dei fedeli.

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