Campiglia Marittima e Suvereto
Campiglia Marittima è un piccolo borgo della provincia di Livorno poco distante dalle terme di Calidario.
Entrati nella porta principale Capitani del Popolo. Accoglie, a piano Sulla facciata sono murati i 65 stemm
Sulla facciata , si vede la torre dell’orologio, coronata da un campanile a vela. La costruzione risale al XIII secolo.
Si sale su fino alla rocca dove si vede benissimo il mare.
Le indagini archeologiche hanno permesso di riconoscere le tracce di un villaggio esistente perlomeno dal X secolo. I suoi abitanti vivevano in capanne di legno forse difese da una palizzata e basavano la loro economia sull’allevamento intensivo di maiali che pascola vano nei folti boschi di lecci e querce circostanti. È possibile che
questo primo insediamento, di cui non si ha menzione nei documenti, dipendesse da un più ampio centro agricolo localiz zato nel territorio limitrofo. A questo, forse, erano destinati I come tassa i quarti posteriori dei maiali allevati, di cui non si è trovata traccia durante lo studio dei resti ossei animali rinvenuti nello scavo. Il castello di pertinenza dei Della Gherardesca, citato nei documenti dal 1004, era ancora un abitato di allevatori di suini, composto da grandi capanne con basamento in pietra, dove l’unica traccia della presenza signorile è individuabile nel ritrovamento di resti di selvaggina che, secondo gli usi del tempo, poteva essere cacciata solo dagli aristocratici del luogo.
Da vedere la chiesa sll’interno del cimitero la pieve di San Giovanni
Prime testimonianze in una bolla di papa Gregorio VII, del 1075. Edificio romanico a croce latina, costituito da un’unica navata provvi sta di abside. Copertura “a capanna”, sostenuta da capriate. Sul prospetto, rosone e portale con semicapitelli decorati a foglie di acanto; cornice con tralci, grappoli e foglie stilizzate che si dipartone da una foglia di acanto centrale. Lunetta del portale con archivolto a conci dicromi, con ghiera a foglie di acanto. Al centro della lunetta
piccolo rosone a sei raggi. Sul lato settentrionale, portale con architrave marmoreo decorato me diante episodi di una battuta di caccia al cinghiale (mito di Melea gro). Al centro della lunetta, simile a quella del portale principale, aquila acefala, rappresentazione simbolica di San Giovanni. Ai lati della lunetta, due Leoni a tutto tondo, che recano fra gli artigli rispettive mente un drago ed una figura umana.
Un terzo portale, ricavato sul lato settentrionale del transetto, era pro babilmente destinato clero. Da notare, sempre nel braccio setten trionale del transetto, una lastra con la seguente iscrizione:
SATOR
AREPO
ΤΕΝΕΤ
OPERA
ROTAS te plutel con decorazione scolpita inscritta in cerchi o losanghe, di influenza pisana; all’ambiente pisano lucchese è del resto riconduci bile la maggior parte della decorazione dell’edificio.
Città del Vino
L’origine del nome è legata al latino suber, ossia sughero, con aggiunta del suffisso collettivo -etum.
Un viaggio per gustare l’antico vino … fa anche parte dei circuiti di Città del vino, Città dell’olio e Città Slow Food e I Borghi più Belli d’Italia .
un bellissimo borgo medievale in toscana, piccolo ma caratteristico,ha i suoi bei localini per apprezzare cibo e buon vino,

Intorno a Suvereto l’ulivo contende alla sughera il primato della pianta più diffusa.