100 anni di Fausto Coppi


Storia di un campione

3574 km, 107 ore, 31 minuti, 10 secondi. Questi numeri del primo Giro d’Italia di Fausto Coppi il solo ciclista a trionfare a quell’età, diventando subito un mito. Correva l’anno 1940, Coppi era gregario del due volte vincitore Gino Bartali, per 700 lire al mese. Avrebbe dovuto limitarsi ad aiutarlo, ma presto è lui davanti a tutti. La tappa decisiva è l’undicesima, piove e grandi piani sulla gelida strada per l’Abetone, ma lui attacca lo stesso e si sfila dai concorrenti fino ad arrivare a Modena, la colomba indossa la sua prima maglia Airone, nessuno , all’epoca, sapere che nome griglia per accla- rosa. Implacabile e armonioso, capace di volare via come marlo, ma presto l’avrei imparato tutti. Quattro sono le tappe piemontesi del 102. Giro d’Iltalia: prima due tappe nel ricordo del passato (22 maggio Novi Ligure e Cuneo-Pinerolo), poi, sfiorando la Val di Susa, i ciclisti valicano il Col del Lys e, attraversando le Valli di Lanzo, giungono in Valle Orco, per poi salire a oltre 2200 metri di auota fino a Ceresole Reale; infine, da Ivrea, attraverso il Biellese Vercellese e Novarese la carovana lascia il Piemonte verso Como.

Maglia di Fausto Coppi
Maglia di Fausto Coppi

La storia di un uomo nella storia di un campione, di una persona gentile e riservata diventata già in vita, al di là delle intenzioni, una leggenda. Un uomo sempre in fuga che riassume in sé la storia di quel lembo di torta sud-orientale che lo ha forgiato, di cui portava in giro per il mondo silenzioso, tenacia, fatiche, asprezze e dolcezze. Un recital di parole e musica che vuole ristabilire al tempo presente la figura di Fausto Coppi. Non un ricordo, ma un racconto che si avvale anche delle pagine di chi ha ammirato e cantato le sue imprese, da Dino Buzzati a Vasco Pratolini, da Orio e Guido Vergani ASE a Curzio Malaparte. Un racconto di vittorie e tragedie, di cadute e trionfi che mette in fila le prime pedalate vieni garzone di macedonia e la prima corsa, la prima vittoria al Giro d’Italia e la prima doppietta Giro d’Italia-Tour de France, la fuga più lunga ei grandi distacchi con cui arrivavano al traguardo gli avversari. E poi il rapporto inscindibile con Gino Bar- tali. E l’Italia di quegli anni. E il suo essere tutt’uno con la bicicletta, come Paganini era tutt’uno con il suo violino. E naturalmente l’amore. E naturalmente la morte, che consegna al mito questo uomo in fuga, con la maglia biancoceleste addosso: il suo nome è Fausto Coppi.

Mostra Fausto Coppi
Mostra Fausto Coppi

Pubblicato da Diario di Bordo

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